La sanità del futuro

Ospedale a domicilio e partnership avanzata tra strutture pubbliche e private sono il domani. Bilancio di gruppo approvato a 39 milioni, con 25 mila pazienti l'anno, oltre un milione e 400 mila prestazioni erogate e circa 1.500 operatori.

Articolo di Carlo Re
pubblicato su MF Sicilia il 7 dicembre 2024

Per quasi due palermitani su tre la sanità pubblica, carente nell'Isola da sempre, da sola non riesce più a rispondere a tutti i loro bisogni in fatto di salute. A dirlo è la nuova ricerca di UniSalute e Nomisma, che hanno interrogato un campione di cittadini palermitani sulla loro percezione del Servizio sanitario nazionale. In tale certo singolare contesto, conosciuto in realtà già da tempo da chi si occupa di vicende sanitarie, che l'ospedale a domicilio e la partnership avanzata tra strutture pubbliche e private potrebbero rappresentare l'accesso a un'assistenza sanitaria aperta a tutti e operativa in tempi rapidi.

L'assemblea

Questo, in estrema sintesi, il tema che si è dibattuto in sede di assemblea annuale dei soci del consorzio di cooperative sociali Sisifo, che ha approvato, in attivo, il bilancio 2023. Il consorzio (che da 25 anni opera nel settore sanitario e ha appena aperto una nuova sede a Palermo) con otto centrali operative accreditate offre a oggi in Sicilia oltre un milione e 400 mila prestazioni annue, con quasi 1.500 operatori che ogni giorno si recano a casa dei pazienti.

L'assemblea dei soci, riunitasi a Catania, ha rieletto all'unanimità il presidente Giuseppe Piccolo e i sei componenti del consiglio d'amministrazione, oggi composto da manager come Rosario Alescio (nominato nuovo amministratore delegato), Cono Galipò, Mimmo Arena, Salvo Calì, Giuseppe Ciccazzo e Luigi Russo.

Il nuovo ad

«Insieme uniti per garantire servizi di eccellenza», spiega Rosario Alescio a Milano Finanza Sicilia, «e accompagnare l'evoluzione dell'erogazione delle cure sanitarie nel nostro Paese, che stanno cambiando radicalmente». Basti guardare ai numeri: tra un paio di anni, in Sicilia la percentuale degli aventi bisogno di cure ospedaliere a lunga scadenza potrebbe superare il 37% della popolazione. Un dato invero allarmante che sta a significare, semplicemente, che non si può più pensare di curare gli over 65 in ospedale, perché le strutture siciliane rischiano di collassare. Su quale sia la causa della situazione si potrebbe ragionare a lungo, ma la realtà dei fatti è amaramente questa. «Ed è per tale ragione che Sisifo» prosegue Alescio, «ha pensato che servisse darsi una struttura di governance più adatta a un mercato in evoluzione. Sono finite le pure commesse pubbliche, è il numero della gente che ti cerca che ti incoraggia a investire. Bisogna intraprendere, bensì, partnership con il pubblico, mettendo a disposizione il nostro know-how di formazione, esperienza, personale fidelizzato, medici e infermieri abituati a gestire pazienti allettati».

Del resto, il D. Lgs. n. 229/1999 definisce prestazioni sociosanitarie «tutte le attività deputate a soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, bisogni di salute della persona che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di garantire, anche nel lungo periodo, la continuità tra le azioni di cura e quelle di riabilitazione». Alescio è molto chiaro: «i sedici soci del Consorzio fatturano in gruppo quasi 39 milioni di euro e servono ogni anno oltre 25 mila pazienti. Utenti e famiglie che vengono accompagnate da professionisti nella gestione della malattia anche attraverso servizi a elevata intensità di prestazione sanitaria (terzo livello)».

Evitare il ricovero inappropriato

L'adi (assistenza domiciliare integrata), che è il core business di Sisifo, e, più in generale, la rete integrata dei servizi rivolti ai non autosufficienti si collocano a pieno titolo nel contesto della medicina del territorio. «Anche se siamo consapevoli che c'è ancora tanto lavoro da fare», continua il nuovo ad, «soprattutto sul cambiamento di mentalità e sul tipo di approccio del paziente verso questo tipo di cure, in Sisifo operiamo al fine di evitare il ricorso inappropriato al ricovero in ospedale e per garantire la continuità assistenziale per i dimessi dalle strutture sanitarie con necessità di prosecuzione delle cure, il supporto alla famiglia e il miglioramento della qualità di vita anche nella fase terminale della persona».

Per Alescio, «il triennio che abbiamo di fronte, quello 2024/2027, effettivamente potrebbe essere uno spartiacque per la sanità italiana: dalla sostenibilità finanziaria al personale sanitario, ai dati e alle tecnologie. Nei prossimi anni il mondo della sanità deve concludere un giro di boa, risolvendo i nodi critici sui quali risorse ed energie continuano a essere sprecate. In questo ci proponiamo, soprattutto a livello regionale, di collaborare e investire le nostre risorse economiche e umane per sostenere tempi e servizi ormai intasati dalle troppe richieste e dalla burocrazia».

Le prestazioni

Sisifo, come certifica il suo bilancio sociale, in un solo anno ha erogato in Sicilia quasi un milione e mezzo di prestazioni a pazienti con patologie varie. Il consorzio dispone anche di Unità cure palliative domiciliari per l'accompagnamento nel fine vita dei malati terminali. I destinatari di queste cure, che possono essere richieste tramite le Asp territoriali e i medici di famiglia, sono i malati di qualsiasi età, cronici, terminali, disabili gravi e gravissimi, malati dimessi da ospedali o strutture residenziali. «Mi preme ribadire» conclude Alescio, «che l'assistenza domiciliare è rivolta a persone parzialmente non autosufficienti, che richiedono interventi di sostegno in condizioni di fragilità o dimesse di recente dall'ospedale, con prestazioni infermieristiche, riabilitative, mediche o specialistiche. Sisifo è all'avanguardia per tutto ciò, con oltre 1.300 professionisti con età media di 35 anni che fanno formazione continua e che procedono a definire il progetto di cure personalizzato, condividendolo con la famiglia. A questo Sisifo può aggiungere, in partnership con la Regione, il servizio ambulanza e trasporto verso strutture di proprietà accreditate quando è necessario effettuare interventi in day hospital o surgery».

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