In un tempo in cui la salute della collettività si preserva solo cooperando gli uni con gli altri, è lecito dire che oggi, in Italia, questo “bene comune” non può essere gestito solo dall'assistenza sanitaria pubblica, a cui è necessario ricorrere nei momenti più acuti di sofferenza, ma occorre tutti attrezzarsi affinchè i servizi, l’innovazione, le competenze, la formazione in campo sanitario vengano sempre più affinati per offrire eccellenza.
Ed è per questo che la seconda industria siciliana che opera privatamente in ambito sanitario, il Consorzio di cooperative Sociali Sisifo – che proprio in questi giorni ha ri-eletto il suo board - si prepara, dopo l’accreditamento regionale per i servizi dell’assistenza domiciliare integrata, a nuove sfide.
Perché se è vero che tra il 2023 e il 2024 in Sicilia è stata messa in atto una vera e propria rivoluzione per ciò che riguarda il cosiddetto “ospedale “a domicilio” e il Consorzio ha accreditato ben 8 sedi provinciali in tutta la regione, si fa sempre più urgente intervenire con tutti i (propri) mezzi a disposizione a sostegno del servizio pubblico che, non per sua colpa, annaspa in alcuni settori come quelli “di prossimità” e di “lungo degenza”.
“Sisifo è ormai un motore collaudato e rodato – spiega l’avvocato Giuseppe Piccolo, neo- presidente di Sisifo – che corre verso un’offerta sempre maggiore di servizi alle persone più fragili e che studia per erogare prestazioni sanitarie all’avanguardia.
Vorrei porre l’attenzione, a questo proposito, sul contributo che in materia potremmo offrire per l’abbattimento delle liste d’attesa per diagnosi e cura di patologie “minori” e, quindi, non soltanto l’assistenza domiciliare, ma anche l’integrazione di queste con nostre strutture abilitate al day -surgery.
Voglio dire che servirebbe molto al territorio poter attuare quel processo virtuoso di “osmosi” per la quale un malato assistito in casa, se ha bisogno di andare in ambulatorio o in una struttura ospedaliera - per esempio per la gestione ventilazione assistita o per il cambio cannula tracheostomica - lo può fare direttamente con il servizio ambulanza, gli stessi infermieri e presso le strutture sanitarie che fanno capo alla stessa società erogatrice del servizio a casa”.
Come dargli torto? Il Consorzio Sisifo, che oggi a bilancio approvato può vantare di un’ottima salute con oltre 38 milioni di fatturato, affronta quotidianamente i processi di formazione e ingaggio del personale, oltre che della selezione di medici, psicologi, fisioterapisti, assistenti sociali “possiamo vantare numeri importanti – aggiunge Piccolo – perché operiamo ogni giorno presso le case dei cittadini siciliani con quasi 1500 operatori qualificati che erogano oltre un milione e 400 mila prestazioni l’anno.
Numeri che sono stati raggiunti in 25 anni di attività e che servono a far capire l’affidabilità e la capacità della nostra macchina operativa”.
Una delle strutture in questione, la clinica San Francesco di Catania, guidata da Cono Galipò, è l’esempio più chiaro della possibile sinergia tra i professionisti che assistono i malati a casa nella provincie di Catania, Messina, Enna, Siragusa e Ragusa e l’equipe medica di una clinica abilitata al day surgery o al day hospital “Che sia chiaro, il SSN è l’unico a potere effettuare alcune prestazioni di alta specializzazione – chiarisce Piccolo - e soprattutto che può gestire le emergenze da pronto soccorso.
Quello che noi, ma anche alcuni altri bravi competitors – possiamo fare, è diventare partner affidabili e competenti verso una sanità che non regge più il peso della sanità di “routine” o della cura degli over 65”.
Ecco allora che diventa importante l’informazione corretta ai medici di famiglia “ma anche informare i cittadini – aggiunge l’avvocato Piccolo – che spesso non sanno, o non vengono informati, di quali grandi opportunità potrebbero godere con i servizi sanitari accreditati dalla Regione Siciliana.
Per fare soltanto un esempio in pochi sanno che le Cure Palliative, che noi offriamo a casa ai pazienti gratuitamente, non sono destinate soltanto ai malati oncologici terminali, ma anche e soprattutto a quelli “non guaribili”.
A chi si rivolge tutto questo? “Abbiamo, ahimè anche un paziente di pochi mesi, ma soprattutto agli over 65, che soffrono di malattie degenerative per le quali non possono essere ospedalizzati.
Il Consorzio Sisifo, guardando più avanti verso la realizzazione in corso in Sicilia ( come da Piano Sanitario regionale, ndr) delle case e degli ospedali di comunità, offre tutto questo.
Una sanità direttamente a casa propria, un intervento tempestivo qualora serva una struttura adeguata, la formazione dei medici di famiglia e degli operatori, la ricerca dei professionisti anche oltremare, dove si possono trovare competenze che oggi, in Italia, vengono a mancare”.